LA NEOTENIA UMANA

17.03.2023 17:47

LA NEOTENIA DI NOI UMANI

 

Semplificando (forse sin troppo) indica un particola fenomeno genetico EVOLUTIVO ed indispensabile per ADATTARSI agli eventi ed alla realtà , ossia : negli individui adulti di una specie permangono caratteristiche morfologiche , fisiologiche e comportamentali delle forme giovanili.

Testa grande, viso piccolo rispetto al resto del cranio, occhi grandi , arti corti e corpo tozzo, pelle morbida, comportamento giocoso , ricco di immaginazione , curiosità . Capacità di attuare cambiamenti psico fisici in base alle esperienze. In pratica un essere che evolve continuamente mentalmente e fisicamente per l’arco dell’intera esistenza.

I pur pochi dati differenziano il neotenico da quanti , superata la primissima infanzia, acquisiscono comportamenti stabili per il resto della propria esistenza

Es:

E’ caratteristica di alcuni anfibi ( salamandra , salmoni, Axolotl) Ad esempio il Proteo conserva le branchie esterne anche nelle forme adulte. Sembrano neotenici i cani (discendono dai lupi ma la capacità adattativa ed evolutiva dipende probabilmente dalla loro neotenia)

 

L’uomo ( Lodewijk Bolk, Stephen Jay Gould) è considerato un esempio di neotenia, in quanto ha uno sviluppo adattativo morfo-fisio-psichico estremamente prolungato anche nel S.N.C (la mielina del nostro cervello si forma dopo i 20 anni) . Le proporzioni corporee umane sono persistentemente giovanili, scarsità di pelo corporeo, tendenza inventivo-utopica propria solo ai soggetti giovani

Studi dettagliati antropologici si ritrovano nelle ricerche (oltre 70 anni) di Dmitrij Belyayev ( su vari ceppi animali che hanno cambiato morfologia adattandosi progressivamente all’addomesticamento)

 

Che significa ciò in pratica ?

Negli esseri umani (unico caso fra i mammiferi primati ) esiste la capacità di trasformre se stessi e l’ambiente in base alle esigenze di sopravvivenza servendosi delle doti prorpei della curiosità esplorazione, sperimentazione, variazione. In pratica sappiamo utilizzare il “pensiero laterale” (leggere De Bono: creatività e pensiero laterale) come unica potente arma per adattarci ad una realtà che non ci ha offerto una “nicchia ecologica naturale”.

La neotenia corrisponde conseguentemente sia al pensiero laterale, sia all’immaginazione (che genera pensieri anche irreali: J.Dispenza placebo effect) sia utopici (sogniamo una realtà soggettiva) ; corrisponde anche alla creatività in genere. E’ il motore mentale senza limite e unico nel saper adattare qualsiasi habitat alle necessità umane.

Sia chiaro che la Neotenia è un concetto ben preciso : implica la capacità di trarre frutto dalle proprie esperienze (compresi gli errori) per attuare rapidamente cambiamenti esistenziali evolutivi e migliorativi e non ha nulla a che vedere con iperattività disattenta e confusa

Opinione personale

E forse fenomeno recente della storia di noi cromagnon

Pur esistendo da oltre 200.000 anni (probabilmente da molto prima) abbiamo sempre assistito a crolli di intere civiltà e regressioni di massa e ciò spiegherebbe perchè non troviamo reperti archeologici di massa (palazzi, automobili, strumenti tecnologici etc..) antecedenti all’ultima glaciazione pur trovando singoli reperti incredibili (piramidi , strane costruzioni, Zigurat, lenti d’ingrandimento e invenzioni evolutissime, civiltà indoeuropea HARAPPA del 5000 a.c., macchine volanti nel vymanica shastra, impero Maya).

In pratica solo negli ultimi 2-3 mila anni la massa umana ha iniziato a crescere numericamente sino ai numeri attuali (oltre 8 miliardi). Solo da pochi secoli noi riusciamo a popolare territori a meno di 65 gradi (Ojmjakon, Siberia, -82°C.) o a produrre cibo stanziale per miliardi di persone.

Forse (sottolineo forse) questa caratteristica non era presente originariamente nel cromagnon ma solo attualmente e forse in molti di noi va attivata e\o potenziata)

 

Alcuni appunti sul GENE DELLA CREATIVITA’=NEOTENIA

https://www.scienzaefilosofia.com/2018/03/25/neotenia-exaptation-comunicazione-un-modello-antropobiologico/

Che cosa sono e dove sono localizzati tali geni? All’ora attuale purtroppo non lo sappiamo. Sappiamo che nell’uomo i loro effetti generano rallentamento dello sviluppo che permette alla specie umana di conservare fin nell’età adulta circa venticinque tratti morfologici e comportamentali neotenici (“nudità”, ortognatismo, foramen magnum centrale, alluce non ruotabile, suture craniali persistenti, forma pelvica nella donna, denti piccoli, infanzia prolungata ecc.), tipici degli stadi giovanili, fetali e infantili, dello scimpanzé.

 

L'argomento è vasto e complesso e richiede approfondimenti personali


 

 

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